Il libro narra la storia di Cicero, il personaggio principale, il quale racconta che ad un certo punto della sua vita deve partire per una città moderna, perchè deve studiare in un liceo.
Prima di allora aveva sempre vissuto sulla sua isola. Lui si trova su un traghetto e sta per partire. Scende in cabina, si sdraia tranquillo e gli passano davanti agli occhi come un lungo sogno ad occhi aperti tutti i bei ricordi della sua isola.
Qui riaffioreranno tutti i ricordi, tutte le avventure passate con il suo migliore amico Vito e la sua amica Zita. Un particolare ricordo sarà quello di una balena che aveva visto al molo con Zita e che tutti i giorni andavano a trovare, che avevano chiamato Zarina.
Vito e Zita, però, non sono le uniche persone care a Cicero, lui si ricorderà anche di altre persone, abitanti dell’isola, con cui aveva stretto un rapporto quotidiano.
Le sere estive sul molo, le onde contro la scogliera, il sudore delle partite a pallone, l’odore del pesce appena pescato, la sabbia rossiccia, il profumo delle arance… Sono tutte cose, sensazioni che Cicero porterà sempre nei suoi ricordi.
Parte, con tutti i suoi pensieri ma intanto sa anche che un giorno tornerà sull’isola per rivivere tutto: “C’era una volta un’isola incantata. C’era una volta, dunque ci sarà”.
Questo libro mi è sembrato avvincente. Tutte le sensazioni, le emozioni provate dai personaggi sono ben descritte, facilmente trasmissibili al lettore.
Il personaggio principale, Cicero, mi è sembrato molto espressivo e solare. Sa come divertirsi e la caratteristica che mi ha colpito di più è che non si arrende davanti ai suoi sogni: nonostante debba lasciare l’isola, parte con la speranza e il desiderio che un giorno sarebbe riuscito a tornare. E’ stato un libro molto piacevole.
Sofia
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