I ricordi più belli

Il primo momento di cui vorrei parlare risale al 30 agosto 2007 quando nacque mio fratello Riccardo.
Io, mia zia Elisa ed una sua amica eravamo partite per andare a Cremona. Una volta arrivate, non volevo scendere dalla macchina perché fare shopping proprio non mi piaceva, mi ero aggrappata ai sedili mentre loro mi tiravano per i piedi. Riuscirono a farmi scendere ma dopo 30 minuti circa, mia nonna ci chiamò per avvisarci che lei e mio papà stavano portando mamma all’ospedale di Piacenza perché erano iniziate le contrazioni.
Prese dal panico, incominciammo a correre verso la macchina per riuscire ad arrivare in tempo all’ospedale, io con le mie scarpe da ginnastica ci riuscivo benissimo invece loro due con tacco 12 facevano molta fatica perché la strada era a ciottoli.
Appena salite in auto partimmo a tutta velocità per arrivare in tempo.
Quando arrivammo lui era nato già da 10 minuti. Ero felice di non essere più figlia unica!!
Il secondo momento che ha caratterizzato la mia infanzia è stato quando i miei genitori mi hanno regalato la mia cagnolina: Lolly.
https://lh3.googleusercontent.com/-sf8Dq0kwLk0/UwoeLpLqpOI/AAAAAAAAB8M/_R2IHPEt5aA/s150-c/photo.jpgEra un giorno d’Aprile nel 2011 quando, appena tornata a casa da scuola notai che mia mamma non era sorridente come gli altri giorni.
Le chiesi se stava bene e lei annuì.
Nel pomeriggio fece salire me e mio fratello in macchina ed andammo in un agriturismo vicino a Rivergaro.
Appena scesi dall’auto mi corse incontro una palla di pelo bianco a macchie nere, era bellissima!! La scelta del nome era stata semplice perché in quei giorni stavano trasmettendo la pubblicità delle “lolly lock” che erano dei lucchetti abbastanza grossi tutti colorati. Quando vidi Lolly per la prima volta non era proprio pelle e ossa, quindi decisi di chiamarla cosi, come quel nome bizzarro dato a quei grossi lucchetti…
Quando guardai mia mamma, lei sorrideva e mi spiegò che la sua serietà era una tattica per non farmi sospettare nulla.

Gaia


La mia autobiografia

Un fatto che mi ricordo è quando ho rotto un vetro di casa mia. Avevo sette anni. Stavo giocando appassionatamente a calcio nel mio giardino quando ho tirato fortissimo la palla, che, passando direttamente dalla finestra chiusa, è entrata in casa. Avevo paura di vedere la faccia di mia mamma infuriata. In effetti mia mamma entrò in casa e vide il pallone circondato da schegge di vetro, ma io mi misi a piangere e lei non mi sgridò. Le lacrime di coccodrillo avevano funzionato!
Un altro evento è quando c’è stata la mia festa di compleanno. Avevo preparato tutto alla perfezione. Quando arrivarono tutti gli invitati, la festa iniziò ad essere molto movimentata. Abbiamo giocato a calcio, a pallavolo… Al momento della torta cantarono tutti in coro "tanti auguri". E’ stata una festa fantastica. Ero davvero contento.
L’ ultimo fatto che voglio raccontare è quando sono andato a Torino a vedere lo Juventus Stadium. Partii di mattina presto e arrivai a Torino alle 10.00. Andai per prima cosa a fare colazione con cappuccino e brioches al cioccolato. Poi andai a vedere il museo dove c’ erano tutti i trofei che ha vinto la Juve. Nel biglietti c’ era incluso un tour per visitare lo stadio da dentro. Quando entrai nello stadio rimasi stupito dalla bellezza. Dopo questa giornata andai a casa e il giorno dopo non andai a scuola dalla stanchezza.
Mi sentivo davvero soddisfatto perché avevo appena realizzato un mio grande sogno.

Emanuele

3 ricordi della mia vita

Ero all’asilo e stavo mangiando la pasta al sugo con tutte le mie maestre e i miei amici, all'improvviso il mio vicino di tavolo mi rovesciò il piatto addosso, una maestra mi vide e mi portò a cambiarmi. Quel maledetto giorno mi ero dimenticata il cambio, così mi dovetti mettere il pigiama. Una volta tornata in mensa mi ritrovai 1000 occhi puntati addosso, è stato un momento davvero imbarazzantissimo.

Avevo circa 7 anni, io, mio cugino e mio papà eravamo  andati a bobbare su una pista da sci abbastanza ripida, dopo aver camminato a lungo a mio cugino venne in mente la bellissima idea di fare una gara. Mio papà urlò ‘’via’’ io non ero ancora pronta quindi partii con qualche secondo di ritardo, cercai di recuperare non tirando i freni, in questo modo acquistai un po’ troppa velocità, beccai un pezzettone di ghiaccio e mi ribaltai, feci un sacco di capitomboli, scoppiai a piangere e avevo tutta la faccia che sanguinava. È stato un momento davvero orribile e pensavo che sarei dovuta andare all’ospedale. Per fortuna non è stato necessario.

Un terzo fatto che mi ricordo è stato quando a Parigi io e i miei genitori siamo entrati in un negozio, era molto affollato e io mi volli provare una parrucca. Dopo un’accurata scelta decisi di indossarne una con tantissime trecce, la misi sulla mia testa e mi girai gridando “ti piace mamma?”, fu in quel momento che mi accorsi che i miei genitori erano scomparsi, mantenere la calma risultò molto difficile, incominciai a cercarli urlando come una pazza. In quell’interminabile momento pensavo al peggio che mi poteva succedere: non trovarli e vagare per giorni in giro per Parigi senza una meta, non trovare nessuno che conosceva la mia lingua…
Ovviamente non successe niente di tutto ciò, anzi quando riuscii a trovarli mi dissero che loro non si erano neanche accorti che mi ero allontanata, questo mi fece capire che l’arco di tempo in cui ero rimasta sola non era stato infinitamente lungo come pensavo.

Elisa

La mia autobiografia

Il mio primo ricordo riguarda l'inizio della scuola, quando le maestre ci facevano passare una pallina e chi l' aveva doveva spiegare di se stesso agli altri. Io mi ricordo che ero molto agitato ed emozionato, dato che non avevo mai avuto esperienze di quel genere. Penso di essere stato vestito con una camicia e una cravatta a righe, con dei jeans grigi e calze variopinte di diversi colori. Le maestre mi erano sembrate subito “simpatiche” e pronte a farci lavorare.

Il mio secondo ricordo è relativo a una gara di go-kart. Subito alla partenza ero uscito di pista, finendo ultimo, ma poi utilizzando tutte le mie forze riuscii comunque a concludere la gara al 3° posto. Quella corsa in me suscitò forti sentimenti, con quei sorpassi e con l'adrenalina che continuava a salire a ogni curva.
Avevo a quel tempo 10 anni, la gara si svolgeva a Pavia, il tracciato era uno dei miei preferiti con cure abbastanza veloci e alcune un po' “brusche”.
Per me quella giornata sarà sempre indimenticabile.

Matteo

il mio amico Renato

Il mio migliore amico è Renato: lui ha la mia stessa età, ha i capelli riccioli castani, occhi azzurri.
L'ho conosciuto ad Asti durante una gara di golf, dove io gli ho soffiato il primo gradino del podio per un pelo.
Da quel giorno siamo diventati compagni d'avventura. Da allora ci sentiamo spesso su whatsapp e ci vediamo due/tre volte al mese. Per me è un amico bravo e fedele e
sto bene in sua compagnia.

@rikimelinelsonbilly

il mio migliore amico

Il mio migliore amico è Emanuele Guarnieri, ha un carattere sveglio, gentile, simpatico; è anche bravo a scuola. Ha 12 anni, gioca a calcio con me. I suoi hobby sono: appunto giocare a calcio, giocare con la play e ascoltare la musica.
Lui è abbastanza alto, capelli ricci color castano, occhi marroni e porta il 37 di scarpe.
Mi piace stare con lui perchè mi fa ridere, mi aiuta a fare i compiti come in questo caso e anche perchè ha i miei stessi interessi.
Il suo soprannome è LELE; il suo gioco preferito è FIFA 15 GTAV; i suoi cantanti preferiti sono: CLUB DOGO e i MODA'; il suo film preferito è Mr.Bean; il suo cartone preferito quand'era piccolo TOY STORY; la sua materia scolastica preferita, oltre a educazione fisica, è matematica e il suo prof. preferito è il professore Paolo Repetti, docente di GEOGRAFIA.
Insomma  è un mio grande amico!!!!!

Mattia
              

Giornate divertenti


Il primo episodio di cui voglio parlare accadde quando avevo cinque anni, andavo all'asilo, era un giorno iniziato male perchè pioveva e quando andavo all'asilo con la pioggia a me non piaceva, mi sembrava di essere rinchiuso in una prigione.

Quando andavo in mensa verso le 12, insieme al cibo che arrivava di contorno c'era sempre della verdura, a me non piaceva ma le maestre ci obbligavano a mangiarla.
Io per far finta di averlo fatto, prendevo le verdure e le buttavo sotto al tavolo.
Ma quel giorno le maestre se ne accorsero:   eravamo in quattro nel tavolo e ci tennero un pomeriggio intero lì seduti, fino a quando non venisse fuori chi fosse il colpevole! Poi finalmente mia mamma arrivò e le maestre non sanno ancora adesso chi sia stato il colpevole.
Per me fu un momento imbarazzante perchè  pensavo di essere scoperto.

Il secondo episodio riguarda le elementari.
Ogni volta che mi dimenticavo di fare un compito, facevo finta di aver perso il quaderno e allora ci mettevamo a cercarlo per tutta la classe, ma in realtà io mi mettevo il quaderno sotto la felpa e quando nessuno mi vedeva lo mettevo in mezzo ad altri libri e poi facevo finta di averlo trovato lì "per caso".

Il terzo episodio, e anche il più recente, riguarda lo scorso anno, in prima media quando andammo in gita a Ravenna, la cosa più bella fu il viaggio in pullman vicino a Yasser.
Per tutto il tempo abbiamo ascoltato la musica, mangiato anche se non potevamo, ci siamo divertiti un sacco a fare i locchi e a sparare cavolate.
Poi volevamo fare uno scherzo alla Prof., facevamo finta di dormire e quando lei passava noi le facevamo prendere uno spavento.
Per me il viaggio è stata la cosa migliore e più divertente della gita, come spesso accade.

Nelson

Grazzano Visconti

Ho visitato tante volte con i miei genitori e con i  miei amici questo castello. Mi sono informata e ho scoperto che fu costruito nel 1395, forse su una struttura preesistente, da Giovanni Anguissola per risiedervi con la moglie Beatrice Visconti , sorella di Gian Galeazzo Visconti.
Rimase proprietà della famiglia Anguissola fino al 1870, quando il conte Filippo muore senza lasciare eredi e il castello passa alla moglie Fanny, nata a Visconti di Modrone, che ne sono gli attuali proprietari.
La mia zona preferita è il borgo perchè attualmente sono presenti piccoli negozi di souvenir e di artigianato.
Dai primi anni  nel ‘900 è in stile neo-gotico e gli unici edifici antichi sono la chiesetta e il castello.
Approfitto degli eventi e feste a tema che vengono organizzate durante l’anno per visitarlo.
La mia leggenda preferita è la storia di una donna di nome Aloisa che venne tradita dal marito e morì di gelosia e dolore, da allora il suo spirito vaga in questi luoghi. Un giorno lo spirito di Aloisa si manifestò al Duca Giuseppe che era un medium e ne guidò la mano per tracciare il suo ritratto, la statua della donna di forme rotonde e con le braccia conserte è presente i vari punti del borgo. Si narra che sia la protettrice delle donne e degli innamorati.
Consiglio la visita ….vi divertirete.  

Martina

Roma

Quest’anno le mie vacanze natalizie le ho trascorse a Roma: città fantastica!!!
Roma mi è sempre piaciuta, per la sua storia, per i bellissimi monumenti che da sempre la rendono unica al mondo e... anche per la parlata dei Romani!

Tra tutti i luoghi che ho visitato quello che mi ha colpito di più é stato il Colosseo. 

Esso é l’anfiteatro più grande del mondo e nel 1980 é stato inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità; posto al centro di Roma, fu costruito tra il 72 e il 79 d.C da Vespasiano.
Il Colosseo inoltre  poteva ospitare oltre 50.000 persone, che all'epoca romana vi entravano per assistere ai combattimenti tra gladiatori e belve. 
Alla fine del combattimento il re decideva le sorti del gladiatore.
Una frase che ho voluto fotografare è questa: “Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma; quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo.”
(Profezia di Beda il Venerabile, scritta nel 8 secolo d.C. )

Un’altra parte di Roma che mi è piaciuta molto sono i fori imperiali.
I Fori Imperiali sono i resti dell’antica Roma costruiti tra il 46 a.C e il 113 d.P da Cesare ed Augusto. Dentro ci sono anche le loro dimore più quella di Lidia, moglie di Cesare, collegate tra loro tramite un corridoio.
Poi ho visitato: il Vaticano, la basilica di S. Pietro, piazza Navona, piazza di Spagna, piazza del Popolo, fontana di Trevi, il Pantheon e il Quirinale.


Gaia

2014

Il 2014 per me è stato un anno importante, utile, divertente, però anche lavorativo (scuola).
Secondo me i periodi più belli sono stati  le vacanze estive perché sono andato a Minorca con la mia famiglia e quelle di Natale perché ho ricevuto i regali e ho mangiato bene.
Per quanto riguarda il calcio: lo scorso anno siamo migliorati molto e siamo arrivati 2° in un torneo in cui le altre squadre erano formate da ragazzi del 2001, quindi più grandi di noi.
Inoltre il mio compleanno è il 20 aprile e l’anno scorso era Pasqua!
L’ anno scorso sono andato allo stadio sia a vedere il Milan come gli altri anni, ma sono anche andato a vedere ITALIA-CROAZIA valevole per le qualificazioni agli Europei che si terranno in Francia nel 2016 (e ho assistito ai tafferugli tra la polizia e  gli ultras croati).
Il Real Madrid ha vinto la 10^ Champions League grazie a un goal di Sergio Ramos all 93’.
Mio fratello ha compiuto 15 e speriamo che diventi un po’ più diligente.
Sono felice che in estate il Milan abbia fatto degli acquisti importanti e che ci sia  Inzaghi allenatore.
Per me è stato un anno molto divertente e molto bello e spero che il 2015 sia perfetto.

Nicolò

Le formiche

L'argomento che oggi voglio esporre è quello delle formiche.
Le formiche sono una vasta famiglia di insetti ognuna specializzata in un “proprio compito”.
Le formiche più fertili, come la regina, si occupano di riprodursi, invece i maschi si occupano di prendere cibo a sufficienza per tutti.
Esse sono molto forti, talmente tanto da riuscire a spostare 20 volte il proprio peso.
Questi insetti inoltre cercano di riprodursi in posti asciutti dove c'è tranquillità, dato che le loro larve non hanno nessuna protezione.
Le larve solitamente sono più o meno triangolari, prive di arti, ma possono eseguire piccoli movimenti non troppo complessi.
Le uova delle formiche operaie inoltre vengono mangiate dalla regina quando il cibo scarseggia. Le formiche a molte persone sembrano innocue, ma se le infastidisci possono mordere e alcune specie perfino possono iniettare sostanze velenose.
La maggior parte delle formiche sono erbivore, ma alcune hanno sviluppato metodi speciali per appropriarsi del cibo, nutrendosi di un fungo che cresce esclusivamente nelle loro colonie. La raccolta di cibo può condurle fino a 200 metri di distanza dalla loro colonia.
Le formiche dette “bulldog” sono quelle più grandi e aggressive che in caso di scarsità di cibo possono arrivare a mangiare i loro simili.
Infine le formiche identificano la loro colonia o la loro famiglia sentendone l'odore.
Esse mostrano la massima diversità nelle zone a clima tropicale ma sono presenti in molte specie anche nelle regioni temperate del pianeta.

Matteo

I miei 10 momenti


  1. Quando non litigo con i miei genitori
  2. quando mia nonna fa la torta alle mele l'adoro
  3. quando per il mio compleanno rido e scherzo con tutte quante le mie amiche
  4. quando ad una partita di pallavolo mi alzano la palla per schiacciare
  5. quando faccio i muffin perchè mi diverto un sacco
  6. quando a capodanno lanciamo i fuochi d'artificio e giochiamo alla Wii fino alla mattina.
  7. quando vado a dormire a casa di mio cugino.
  8. quando ho gli allenamenti di pallavolo e vedo tutte le mie compagne di squadra.
  9.  quando andrò a Imola con tutta la squadra.
  10. quando addobbo l'albero di Natale con palline e festoni.
Martina 

Dalla parte di Bailey


Questo è il titolo del libro che parla di una storia di un cane che si reincarna in diverse vite e ogni volta diventa sempre più saggio.

Bailey è la protagonista , è una cucciola di pastore tedesco che vive nei boschi con sua madre e i suoi fratellini fino a quando un giorno gli accalappiacani li catturarono e li portarono in un canile.
Dopo un po' di tempo in questo posto li divisero, alcuni li misero in un altro recinto, altri in una macchina per essere o soppressi oppure adottati da famiglie.
Più tardi Baily viene adottata da una signora gentile che la portò a casa con sè e suo figlio, dove iniziarono a giocare.
I due crebbero insieme con ostacoli da superare, fino a quando un giorno Bailey ammalata fu soppressa.
Ma proprio in quegli istanti lei tornò indietro nella sua vita fino a quando era cucciola, ricordando tutta la sua vecchia vita.
Questa volta fu adottata da Jakob, un ragazzo poliziotto al quale era morto il suo vecchio cane.
Bailey però  non si sentiva più amata come una volta e nella sua nuova vita il suo scopo fu quello di ritrovare il suo vecchio padrone Ethan.

Consiglio di leggere questo libro perchè sprigiona un sacco di emozioni e fa vedere il punto di vista degli animali nei confronti degli uomini.

Bailey racconta la fantastica avventura in prima persona con sentimenti e tutti i pensieri che può avere un cane nei confronti di un umano.

Nelson

Calcio d'inizio

Il libro che ho letto è stato scritto da LUIGI GARLANDO.
Questo libro parla di calcio ed è per questo motivo che l'ho letto, perchè di solito non leggo mai:).

Tutto incominciò un giorno, in cui si doveva disputare la finale del campionato di calcio e si dovevano scontrare i Diavoli rossi contro l’Accademia blu.
In tribuna ci sono due importanti osservatori: uno ha giocato nel Milan, invece l’altro è un buffo cuoco con un mestolo di legno sempre con sè: lui è MONSIEUR GASTON CHAMPIGNON.
Questo Gaston da giovano è stato un bravo centrocampista, un numero 10 di grande classe.
In tribuna ci sono anche i due migliori amici di TOMMASO, un giocatore dell’Accademia blu.

La partita comincia, per i l’Accademia blu si mette subito male, prendono un gol dopo l’altro.
Per ora i Diavoli rossi stanno vincendo 3 a 0. 
Il mister dell’Accademia è arrabbiatissimo con i suoi allievi. A dieci minuti al novantesimo minuto entra Tommaso, egli è un giocatore molto forte, non è tanto alto perchè non ha la stessa età degli avversari e dei suoi compagni di squadra. Entra in campo e fa due gol bellissimi.
Il risultato ora è 3 a 2 per i Diavoli rossi.
Tommaso parte con la palla, la passa al suo compagno di squadra che tira, scavalca il portiere ma un difensore si butta e prende la palla di mani sulla riga di porta.L’ arbitro fischia rigore.Tutti i compagni di squadra scelgono Tommi per battere il rigore.
Mancano pochi secondi al fischio finale, se Tommi farà gol si andrà ai supplementari, invece se non segnerà il rigore avranno vinto i Diavoli rossi. Tommaso posa delicatamente la palla sul dischetto del rigore, l’arbitro fischia, Tommi prende la rincorsa, il pallone prende palo e va fuori. L’arbitro fischia la fine, i Diavoli rossi vincono la partita e perciò vincono il campionato.
Ma Champignon, l’osservatore, rimane colpito dalla prova di Tommaso.

Allora il giorno dopo invita lui e i suoi genitori al proprio ristorante.
Finita la cena chiede a Tommi se vuole fare una nuova squadra di calcio con Champignon allenatore,Tommaso risponde di sì. Nel giro di poco tempo formano una squadra (le Cipolline) di giocatori non tanto bravi, ma con tanti allenamenti diventano dei giocatori accettabili.
Tommi un giorno incontra il capitano dei Diavoli rossi e fa una scommessa: "SABATO PROSSIMO FAREMO UNA AMICHEVOLE CONTRO DI VOI, SE NOI FACCIAMO ALMENO 3 GOL, VOI DOVRETE LAVARE I PIATTI NEL RISTORANTE DI CHAMPIGNON".
Il capitano dei Diavoli rossi accetta la scommessa.

Arriva il giorno della partita, le Cipolline (la squadra di Tommi) prendono 5 gol nel primo tempo. Nel secondo tempo le Cipolline si svegliano e fanno ben quattro gol, così la partita l’ hanno vinta i Diavoli rossi, ma la scommessa l’ hanno vinta le Cipolline, quindi i Diavoli sono stati costretti a lavare tutti i piatti nel ristorante di CHAMPIGNON.


                                             MATTIA LOMBARDELLI

Ritagli di cielo

Ritagli di cielo”
Autore Pat Brisson

Nel libro si parla del rapporto di una bambina di nome Emily e di sua mamma.
Emily ha solo un genitore: sua madre, e in alcune occasioni sente il bisogno di avere un padre.
Emily e la mamma hanno un bel rapporto, il loro gioco preferito è collezionare ritagli di cielo, cioè fermare le immagini più belle davanti ai loro occhi, fotografandole con una macchina fotografica immaginaria.
Ogni volta che vedevano qualcosa di bello o che dava loro una sensazione particolare, si prendevano per mano e insieme dicevano:”clik”.
Emily era una bambina di 10 anni e avrebbe iniziato le medie, era molto triste perchè fin dall’asilo non si era mai separata dalla sua migliore amica Laura ma quell’anno purtroppo capitò.
I problemi per Emily purtroppo non furono solo quelli… la mamma si ammalò di cancro, pian piano perse tutti i capelli diventando sempre più debole.
Emily si prese cura di lei invertendo i ruoli con tanti sacrifici per una bambina: le preparava la colazione e il pranzo. Invece per cena sua zia Vicky portava gli avanzi del ristorante in cui lavorava. La mamma si sentiva in colpa perchè a volte non sentiva la sveglia ed era troppo debole per alzarsi, Emily arrivava in ritardo a scuola così decise di mettere la sveglia in camera sua. Pian piano la mamma cambiava aspetto, era sempre più magra, pallida e sulla testa cominciò a portare un cappello da baseball regalo della zia.
Arrivò il giorno in cui la mamma comunicò ad Emily che purtroppo doveva morire, Emily si arrabbiò e urlando le rinfacciò il fatto che non voleva le cure per guarire, ma era soltanto una paura che lei aveva.
Venne quel giorno, il dolore fu così forte che nè l’aiuto della zia nè quello di Laura riuscivano a consolare Emily.
I giorni passarono e pian piano Emily riuscì ad entrare nella camera da letto della mamma, cominciò a dividere gli oggetti che voleva tenere con sè da quelli che voleva dare in beneficenza; quelli che aveva voluto tenere con sè furono: il berretto da baseball, il maglione blu e la sciarpa giallo-brillante di quando si vestiva elegante e le mise in ordine nel primo cassetto, così avrebbe sentito il profumo di sua mamma.
Un giorno Emily si sentì in colpa perchè non aveva pensato neanche per un minuto alla mamma; capì che non aveva fatto una cosa brutta ma era soltanto che non le faceva più così tanto male…
Andò alla finestra e vide l’alba con le sue sfumature più belle e le sembrò di sentire la voce della mamma…
Insieme dissero…”clik”. Emily sorrise tornando a letto felice e si addormentò!

Questo libro mi è piaciuto molto, è una storia drammatica, sono riuscita a provare le emozioni della protagonista e mi è piaciuta la trama.

                                                                              Greta

Crisi di compleanno

Il libro che ho letto, si intitola “Crisi di compleanno” scritto da Mike Gayle.

Il personaggio principale è Matt Beckford che sta subendo una crisi di compleanno, in quanto vuole festeggiare i suoi 30 anni con la fidanzata (Eline), ma lei lo lascia. Il mondo gli crolla addosso dato che attendeva quel traguardo come consolidamento di una vita tranquilla e felice.
Decide allora di tornare a vivere dai suoi genitori in Inghilterra, a Brightstone. 
Nel frattempo chiede al suo datore di lavoro un trasferimento, ma lui gli risponde che l'unica meta disponibile è in Australia tra tre mesi e lui accetta.
Nell’attesa di partire si rende utile ai familiari, ma una sera al bar rivede i suoi compagni di classe delle medie e si aggrappa al passato, ad un'adolescenza che non gli appartiene più. 
Infatti niente è più come prima, alcuni compagni sono sposati e altri single come lui. 
Riprende i contatti con una ragazza in particolare con cui, dopo un po', si fidanza, ma nulla di serio.
Per il suo trentesimo compleanno si ritrova con tutti al bar King arms e festeggiano...
Esattamente un anno dopo si trova in Australia, e riprende i  contatti via mail con Eline, la storica ex, come buoni amici.

Questo libro è carino, divertente e si legge facilmente in quanto Mike Gayle lo ha scritto con parole semplici e capitoli corti (anche se sono 100...). Mi aspettavo qualcosa di più profondo,  la storia è un po'  scontata, con un finale che si aspetterebbe chiunque. Tendenzialmente il racconto invoglia a capire cosa sta succedendo al protagonista ma spesso il finale di ogni capitolo lascia un pò “a desiderare” e si conclude senza un significato particolare.

Gaia

Il ladro di fulmini

Titolo: Percy Jackson e gli Dei dell'olimpo, il Ladro di Fulmini

Autore: Rick Riordan

Breve trama: In questo libro si parla di Percy (il protagonista) che cambia scuola in continuazione, per le sue “bravate” oppure perchè aveva picchiato qualcuno. Ad un certo punto, Percy si trova in una scuola chiamata Yancy Accademy, nella quale il professore di latino era a conoscenza di un grande segreto che lo riguardava e che neanche lui sapeva, e questo bastò per fargli cambiare la sua intera vita. Grover (il migliore amico di Percy) sotto incarico della madre dovrà proteggerlo.

Recensione: Questo libro, secondo me, è fatto molto bene, è facile immedesimarsi nei ruoli dei protagonisti e ha una trama molto avvincente; anche se all'inizio sembra un po' noiosa, andando avanti si rivela una vicenda molto appassionante e piena di emozioni.

Matteo

Le emozioni difettose

Il libro che ho deciso di leggere per le vacanze è “Le emozioni difettose” scritto dalla stimatissima Laurie Halse Aderson.

Questo libro mi ha affascinato da subito, soprattutto dalla copertina, raffigurante le gambe di una ragazza che corre.
Lo consiglio a tutti perchè mi ha molto appassionato come storia, anche se molto triste.

Ho cercato di riassumerlo in breve, questo è il risultato:

Kate Malone è una ragazza felicemente fidanzata. Ha una caratteristica molto originale: di notte si infila le scarpe da ginnastica e corre fino a quando le vesciche sui piedi esplodono. Non si ferma mai principalmente per punirsi di tutti gli sbagli commessi in quella giornata e perchè è una grande atleta nella corsa. Ha molti amici e un fratello, Toby, frequenta l’ultimo anno di liceo, ama la chimica e la considerano una alunna bravissima. Purtroppo deve prendere una seria e dura decisione su quale università intraprendere, ma senza l’aiuto della madre, morta pochi anni prima in un incidente, questa scelta diventa molto difficile e quindi fa soltanto una domanda di ammissione per non creare indecisioni.
Lei è certa che possa essere ammessa al MIT e aspetta con ansia una risposta positiva, ma un giorno a scuola le arriva dal padre la lettera purtroppo di non ammissione. Così passa la giornata in depressione, neanche Mitchell Pongbord, il fedele fidanzato, riesce a tirarle su il morale e quindi capisce che la ragazza ha bisogno di calmarsi e di stare un po' di tempo da sola.
Quello stesso giorno la casa dei vicini viene incendiata e Kate è costretta a passare molto tempo con Teri Licht e il fratello Mikey fino a che la casa non verrà ricostruita. Lei non è contenta di passare tutto il tempo al servizio di Teri (la figlia maggiore della sua stessa età ) perchè le ruba molti oggetti per lei molto importanti ed è antipatica, strana ed egocentrica; così non vede l’ora che la casa della famiglia Licht sia pronta per essere abitata.
Pochi giorni dopo muore fulminato il piccolo Mikey; la depressione si scaraventa sul cuore di Kate e su quello della sorella Teri, subito dopo i funerali Teri va nella camera del piccolo Mikey per piangere da sola, un misto di rabbia e depressione provoca in lei un grande senso di colpa e distrugge la camera del piccolo ometto (come si definiva lui).
Kate, Teri e Mitchell hanno delle incomprensioni fra di loro. Ogni giorno che passa Kate corre sempre più forte, si sente sempre più in colpa; ama correre di notte, quando nessuno può sentirla, si sente come persa in un labirinto e l’unica cosa che può fare in questi momenti è correre.
Kate vuole scusarsi con Teri, le chiede perdono e entrambe piangendo parlano dell accaduto. Kate le regala l’orologio e promette che la aiuterà a ricostruire la casa. Teri confusa risponde che una come lei doveva andare al college. Kate Malone  decide di prendere una pausa: ha corso troppo per le sue gambe…

Lorenza :)

Il sentiero segreto

Il libro che ho letto durante le vacanze si chiama “il sentiero segreto”, l’autrice è Sharon Creech. 
Mi è piaciuto particolarmente per il carattere decisivo e molto coraggioso della protagonista: Zinnia Taylor, detta Zinny. Altri personaggi importanti sono: Jake, che per conquistare  l’amore di Zinny farà di tutto: rapirà un cagnolino e glielo regalerà; ruberà una bella auto; le farà pagare meno il pane, inventandosi una scusa per non farsi sgridare dalla proprietaria del panificio; ecc…; la sorella maggiore della protagonista, che sarà gelosa di lei, perché innamorata di Jake; lo zio, che ha subito talmente tante disgrazie nella sua famiglia che la pazzia lo sta assalendo; la zia, moglie dello zio pazzo, che morirà in seguito a un ictus; e Rosy, cugina di Zinny, nate nello stesso anno, figlia della zia e dello zio, morta all’età di 4 anni.

Questo libro mi è piaciuto così tanto che non posso fare a meno di raccontarne la trama.
Zinny ha una famiglia molto numerosa: 3 sorelle e 3 fratelli. Durante la primavera, mentre era sulle colline che faceva una passeggiata, trovò un sentiero pieno di erbacce, lei subito incuriosita decise di pulirlo, perciò ogni giorno si recava nel punto in cui era rimasta il giorno prima per andare avanti a compiere ciò che voleva fare. Nel frattempo, c’è Jake che non fa altro che provare a conquistare il cuore di Zinny, provando ogni volta tattiche diverse. Una volta, ad esempio, la protagonista quando andò nel panificio dove lavorava il suo spasimante, chiese di poter avere del pane e lui rispose che proprio quel giorno c’era un'offerta, per cui le fece pagare meno ciò che aveva comprato, regalandole in più dei biscotti, dicendo che facevano sempre parte dell’offerta. Il giorno dopo Zinny capì che si era inventato tutto, perché la proprietaria non ne sapeva nulla. Però anche Zinny non poteva non ammettere che in fondo in fondo anche a lei un po’ piaceva Jake.
Lo zio era sempre molto matto: spesso lo vedevano correre fuori con un retino mentre urlava: “ti ho visto, mio pettirosso!”. Il pettirosso in questo caso non era un semplice uccellino, ma sua moglie. Una volta era tornato a casa con la convinzione di essere riuscito a fotografare ciò che chiamava “pettirosso”, ma quando fece vedere la foto ai genitori di Zinny, loro pensarono che lo zio stesse impazzendo più di quanto non lo fosse già, perché la foto raffigurava lui, lo zio, e non sua moglie. Ma lo zio ebbe una chiara ed evidente dimostrazione: era stata sua moglie a scattargli la foto, dopo essere morta. Anche se poteva essere la giusta ragione, loro non gli diedero ascolto comunque. Zinny iniziava ad essere sempre più convinta che lo zio non fosse matto, ma che vedeva davvero quelle cose. Infatti poco tempo dopo capì che erano vere, perché la protagonista arrivò alla conclusione che per riuscire a continuare più velocemente a ripulire il sentiero, si sarebbe dovuta “trasferire” sulle colline. I genitori erano d’accordo, tanto non le sarebbe successo nulla, e poi era abbastanza grande per riuscire a badare a sé stessa. Con uno zaino, contenente provviste, acqua e una tenda, percorse la strada per arrivare al punto in cui aveva deciso di mettersi vicino al fiume. Si sentiva bene, lì, da sola, senza che qualcuno potesse disturbarla, le piaceva il silenzio. Lei non se ne accorse subito, ma c’era quasi sempre stato Jake che la osservava. Se ne rese conto una sera, che lo sorprese mentre scendeva la collina.
Non ebbe paura di niente, finché una notte dei rumori inquietanti la svegliarono. Uscì dalla tenda, e molto coraggiosa si diresse verso il punto in cui aveva sentito il frastuono. Non trovò nulla, nel senso che non c’era niente di cui preoccuparsi. Quasi non le parve vero, però doveva ammetterlo: aveva visto un’ombra di una persona che si muoveva. Sembrava quasi l’ombra di un fantasma. Probabilmente apparteneva a sua zia. Non poteva dire che si era immaginata tutto, perché  era sicura di averla vista.
Quella notte fu accompagnata da un’altra paura che provò Zinny: la prima, come ben sappiamo, fu quella del fantasma, l’altra fu quella di aver incontrato un orso, ma che fortunatamente non la vide perché si era rifugiata su un albero.
Tempo dopo, riuscì a ripulire tutto il sentiero, in tutto 30 km, abbellendolo con zinnie, fiorellini che a Zinny piacevano parecchio.


Questo libro mi ha suscitato suspanse nei momenti in cui la protagonista era in preda al panico, tristezza quando si parlava delle disgrazie subite dallo zio, e felicità quando la ragazza era contenta di aver compiuto la sua impresa.
Mi è piaciuto molto e lo consiglio a chiunque.

Carola

Inizia il campionato

Il titolo del libro che ho letto è: “Inizia il campionato” ed è il 3° capitolo della saga chiamata GOL.
L’ autore del libro è Luigi Garlando: un uomo nato e cresciuto a Milano, appassionato di calcio e giornalista della Gazzetta Dello Sport.
Prima è stato un insegnante di italiano alle scuole medie.
Il suo libro parla di una squadra di un quartiere di Milano chiamata Cipolline, formata da un gruppo di amici e allenata da Gaston Champignon, un cuoco francese venuto in Italia con sua moglie e con il suo gatto Pentola.
I personaggi principali sono Tommi (capitano della Cipolline) e Egle, un’amica ballerina di Tommi..
In questo libro l’autore racconta del girone di andata del campionato della Cipolline. La squadra è finita in girone con:
  • DIAVOLI ROSSI
  • REAL BABY
  • ARCOBALENO
  • DINAMO BLU
  • VIRTUS B
Alla fine del girone d’andata dopo vittorie, pareggi e sconfitte, sono arrivati secondi, cosa che era prevedibile visto che i DIAVOLI ROSSI l’anno precedente avevano vinto il campionato.
Ma c’è ancora tutto il girone di ritorno per qualificarsi alla finale!
La loro rivale storica, l’Accademia Blu, è nell’altro girone.


Il libro di sicuro è apprezzato da chi ama il calcio, per me certe volte però era troppo da bambini. Ogni tanto c’erano delle scene noiose, tuttavia in altri momenti è stato divertente e interessante e io consiglierei di leggerlo.
L’unica cosa che mi ha dato fastidio è il finale che non è molto bello perché poi devi comprare il libro successivo per sapere come va a finire.

Nicolò