Il sentiero segreto

Il libro che ho letto durante le vacanze si chiama “il sentiero segreto”, l’autrice è Sharon Creech. 
Mi è piaciuto particolarmente per il carattere decisivo e molto coraggioso della protagonista: Zinnia Taylor, detta Zinny. Altri personaggi importanti sono: Jake, che per conquistare  l’amore di Zinny farà di tutto: rapirà un cagnolino e glielo regalerà; ruberà una bella auto; le farà pagare meno il pane, inventandosi una scusa per non farsi sgridare dalla proprietaria del panificio; ecc…; la sorella maggiore della protagonista, che sarà gelosa di lei, perché innamorata di Jake; lo zio, che ha subito talmente tante disgrazie nella sua famiglia che la pazzia lo sta assalendo; la zia, moglie dello zio pazzo, che morirà in seguito a un ictus; e Rosy, cugina di Zinny, nate nello stesso anno, figlia della zia e dello zio, morta all’età di 4 anni.

Questo libro mi è piaciuto così tanto che non posso fare a meno di raccontarne la trama.
Zinny ha una famiglia molto numerosa: 3 sorelle e 3 fratelli. Durante la primavera, mentre era sulle colline che faceva una passeggiata, trovò un sentiero pieno di erbacce, lei subito incuriosita decise di pulirlo, perciò ogni giorno si recava nel punto in cui era rimasta il giorno prima per andare avanti a compiere ciò che voleva fare. Nel frattempo, c’è Jake che non fa altro che provare a conquistare il cuore di Zinny, provando ogni volta tattiche diverse. Una volta, ad esempio, la protagonista quando andò nel panificio dove lavorava il suo spasimante, chiese di poter avere del pane e lui rispose che proprio quel giorno c’era un'offerta, per cui le fece pagare meno ciò che aveva comprato, regalandole in più dei biscotti, dicendo che facevano sempre parte dell’offerta. Il giorno dopo Zinny capì che si era inventato tutto, perché la proprietaria non ne sapeva nulla. Però anche Zinny non poteva non ammettere che in fondo in fondo anche a lei un po’ piaceva Jake.
Lo zio era sempre molto matto: spesso lo vedevano correre fuori con un retino mentre urlava: “ti ho visto, mio pettirosso!”. Il pettirosso in questo caso non era un semplice uccellino, ma sua moglie. Una volta era tornato a casa con la convinzione di essere riuscito a fotografare ciò che chiamava “pettirosso”, ma quando fece vedere la foto ai genitori di Zinny, loro pensarono che lo zio stesse impazzendo più di quanto non lo fosse già, perché la foto raffigurava lui, lo zio, e non sua moglie. Ma lo zio ebbe una chiara ed evidente dimostrazione: era stata sua moglie a scattargli la foto, dopo essere morta. Anche se poteva essere la giusta ragione, loro non gli diedero ascolto comunque. Zinny iniziava ad essere sempre più convinta che lo zio non fosse matto, ma che vedeva davvero quelle cose. Infatti poco tempo dopo capì che erano vere, perché la protagonista arrivò alla conclusione che per riuscire a continuare più velocemente a ripulire il sentiero, si sarebbe dovuta “trasferire” sulle colline. I genitori erano d’accordo, tanto non le sarebbe successo nulla, e poi era abbastanza grande per riuscire a badare a sé stessa. Con uno zaino, contenente provviste, acqua e una tenda, percorse la strada per arrivare al punto in cui aveva deciso di mettersi vicino al fiume. Si sentiva bene, lì, da sola, senza che qualcuno potesse disturbarla, le piaceva il silenzio. Lei non se ne accorse subito, ma c’era quasi sempre stato Jake che la osservava. Se ne rese conto una sera, che lo sorprese mentre scendeva la collina.
Non ebbe paura di niente, finché una notte dei rumori inquietanti la svegliarono. Uscì dalla tenda, e molto coraggiosa si diresse verso il punto in cui aveva sentito il frastuono. Non trovò nulla, nel senso che non c’era niente di cui preoccuparsi. Quasi non le parve vero, però doveva ammetterlo: aveva visto un’ombra di una persona che si muoveva. Sembrava quasi l’ombra di un fantasma. Probabilmente apparteneva a sua zia. Non poteva dire che si era immaginata tutto, perché  era sicura di averla vista.
Quella notte fu accompagnata da un’altra paura che provò Zinny: la prima, come ben sappiamo, fu quella del fantasma, l’altra fu quella di aver incontrato un orso, ma che fortunatamente non la vide perché si era rifugiata su un albero.
Tempo dopo, riuscì a ripulire tutto il sentiero, in tutto 30 km, abbellendolo con zinnie, fiorellini che a Zinny piacevano parecchio.


Questo libro mi ha suscitato suspanse nei momenti in cui la protagonista era in preda al panico, tristezza quando si parlava delle disgrazie subite dallo zio, e felicità quando la ragazza era contenta di aver compiuto la sua impresa.
Mi è piaciuto molto e lo consiglio a chiunque.

Carola

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