Il pozzo maledetto

Un giorno come tanti Lisa e Jorge con la madre andarono a fare la spesa, quando ritornarono videro una busta con scritto: “Voi avete ereditato il castello di GIOVANNA LUCIA MADDALENA ROBES".
La madre con i figli andarono a vedere in quel castello, ma la donna disse: “Non possiamo tenerlo, lo venderemo”.
Il giorno dopo a scuola sentirono che quel castello era stregato solo di notte perchè il sole ai fantasmi faceva male; così cercarono di convincere la loro madre, dopo decisero di scappare di casa per andare in quel castello.
La sera stessa, dopo che la mamma li aveva messi a letto, cercarono le torce e corsero più in fretta che potevano verso il castello. Appena entrati videro un pozzo chiuso con delle sbarre, se ne stavano per andare quando sentirono dei rumori contro il legno come dei graffi e iniziarono a correre verso l'uscita terrorizzati, stando sempre vicini.
Pensarono che il fantasma si trovasse nei sotterranei, ma purtroppo per arrivarci bisognava passare da una scala buia, stavano per entrare quando le torce si spensero per le batterie scariche.
Tutto ad un tratto si accesero i candelabri, così Lisa e Jorge ne cercarono di prendere uno, credevano di avercela fatta quando le scale si trasformarono in uno scivolo e scivolarono fino alla fine. Appena scesi trovarono tre quadri della loro bisnonnna Maria, il loro bisnonno Leonardo e un'altra donna di nome Giovanna Robes. Stavano proprio guardando i quadri quando Lisa sentì dire: ”Andatevene!”, si girò e vide la stessa donna che era sul quadro e si mise ad urlare.
Jorge si girò di colpo ma non vide nessuno e chiese a Lisa cosa aveva visto, gli rispose che aveva visto la stessa donna che era nel quadro e lui pensò che fosse impazzita!

Ritornarono di sopra e cercarono in quel piano, stavolta Jorge vide la donna, chiamò Lisa dicendole che aveva ragione e decisero se l' avessero rivista di chiederle perchè faceva così. 
Lei rispose soltanto che la loro bisnonna le aveva fatto del male per vendetta. Intanto che erano lì, visitarono il castello, ma dalla luce fuori capirono che era ora di tornare a casa. 
Sorta la mattina, andarono dalla madre dicendo che non doveva vendere il castello, sua madre disse che potevano tenerlo solo se avessero trovato cento soldi entro il giorno seguente, che erano necessari per la loro casa; i ragazzi andarono nel castello e cercarono da tutte le parti, tranne che nel pozzo.
La donna disse di non aprire quel pozzo, perchè ci viveva un fantasma, di cui non si sapeva se fosse cattivo o buono. Il fantasma non può attraversare il pozzo, così i ragazzi non lo aprirono, ma chiesero ancora alla donna cosa ci faceva lì e lei disse che non aveva voglia di rispondere a questa domanda, soprattutto perchè la faceva diventare triste .
Ritornarono a casa distrutti ma c’era anche una bella  notizia: il castello si poteva tenere fino a lunedì.
Avevano ancora due giorni e inoltre la loro madre aveva avuto un aumento di 100 soldi, quindi potevano avere la casa! 
Di notte loro ritornarono da GIOVANNA, la loro amica fantasma .
Loro le chiesero un'ultima volta di raccontare la sua storia e stavolta gliela narrò: 
"Sono qui perchè io e il vostro bisnonno stavamo insieme da ragazzini e abbiamo avuto un figlio, lui mi ha lasciato prima di sapere che ero incinta e se ne è andato dalla mia migliore amica, cioè Maria. Dalla rabbia me ne andai a vivere lontano. Qui mio padre aveva trovato un lavoro, così ci venni anch'io. 
Maria, presa dalla gelosia, rapì mio figlio e lo uccise mettendolo da qualche parte nel cimitero, io andai a cercarlo e mi rinchiuse. Non mi dava da mangiare e quindi ben presto morii anch'io..."
"Ma allora può essere tuo figlio Andrea quello nascosto nel pozzo!" dissero i ragazzi.
Corsero subito, aprirono il pozzo e videro Andrea. Lui uscì e abbracciò sua madre.
Finalmente se ne andarono verso la luce e in fondo al pozzo c’erano mille soldi, così  Lisa e Jorge con la loro madre vendettero la casa e misero a nuovo il castello dove vissero sempre felici e contenti.

                                                     ARIANNA BOARON
  
                                        COPIATO DA MATTIA LOMBARDELLI

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