Ed ecco a voi..... Caronte!

disegno di Elisa



    disegno di Luca 



disegno di Nicholas


                                                     
disegno di Yasser

PERCY JACKSON E GLI DEI DELL’OLIMPO

I libri che ho letto sono della saga di “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo”, si intitolano “Il ladro di fulmini” e “La maledizione del Titano”.
Ne “Il ladro di fulmini” si parla di Percy (il protagonista) che non sapeva di essere destinato a grandi imprese prima di vedere la sua professoressa di matematica trasformarsi in una Furia per tentare di ucciderlo. Le creature della mitologia greca e gli dei dell’Olimpo, in realtà, non sono scomparsi ma si sono semplicemente trasferiti a New York, più vivi e litigiosi di prima. Tanto che l’ultimo dei loro litigi rischia di trascinare il mondo nel caos: qualcuno ha rubato la folgore di Zeus, e qualcuno dovrà ritrovarla entro dieci giorni. Sarà proprio Percy a dover indagare sull’innocenza di suo padre, Poseidone.
Invece il libro ”la maledizione del Titano”  narra di una pericolosa impresa che attende Percy e le sue due amiche, Talia ed Annabeth. Dovrà introdursi in una scuola per riportare al campo dei Mezzosangue Nico e Bianca, due potentissimi semidei, eludendo la sorveglianza del vicepreside. Ma sotto le spoglie dell’aguzzino si nasconderà un mostruoso emissario del perfido Corno, che rapisce Annabeth. Creature sepolte da millenni torneranno alla luce, pronte a servire il sogno di vendetta dei Titani contro gli antichi nemici, gli dei dell’ Olimpo. Per impedire la catastrofe, Percy e i suoi amici dovranno intraprendere un viaggio ai confini del cielo e sfidare la profezia.


Ho scoperto questa saga grazie ai film ma, personalmente, mi sono piaciuti di più i libri perché, oltre alla descrizione più approfondita di luoghi e personaggi, nel testo sono presenti altre parti che allo schermo non vengono trasmesse. Lo consiglio perché è un genere  fantasy, d’avventura e d’azione. Stimola la lettura fin dall’inizio, crea suspence e la voglia di sapere “come va a finire” capitolo dopo capitolo. Come già detto in precedenza, i film hanno una trama simile ai libri ma con finali differenti quindi, per chi non avesse letto nessun racconto della saga, lo consiglio vivamente.

Gaia

Il pozzo maledetto

Un giorno come tanti Lisa e Jorge con la madre andarono a fare la spesa, quando ritornarono videro una busta con scritto: “Voi avete ereditato il castello di GIOVANNA LUCIA MADDALENA ROBES".
La madre con i figli andarono a vedere in quel castello, ma la donna disse: “Non possiamo tenerlo, lo venderemo”.
Il giorno dopo a scuola sentirono che quel castello era stregato solo di notte perchè il sole ai fantasmi faceva male; così cercarono di convincere la loro madre, dopo decisero di scappare di casa per andare in quel castello.
La sera stessa, dopo che la mamma li aveva messi a letto, cercarono le torce e corsero più in fretta che potevano verso il castello. Appena entrati videro un pozzo chiuso con delle sbarre, se ne stavano per andare quando sentirono dei rumori contro il legno come dei graffi e iniziarono a correre verso l'uscita terrorizzati, stando sempre vicini.
Pensarono che il fantasma si trovasse nei sotterranei, ma purtroppo per arrivarci bisognava passare da una scala buia, stavano per entrare quando le torce si spensero per le batterie scariche.
Tutto ad un tratto si accesero i candelabri, così Lisa e Jorge ne cercarono di prendere uno, credevano di avercela fatta quando le scale si trasformarono in uno scivolo e scivolarono fino alla fine. Appena scesi trovarono tre quadri della loro bisnonnna Maria, il loro bisnonno Leonardo e un'altra donna di nome Giovanna Robes. Stavano proprio guardando i quadri quando Lisa sentì dire: ”Andatevene!”, si girò e vide la stessa donna che era sul quadro e si mise ad urlare.
Jorge si girò di colpo ma non vide nessuno e chiese a Lisa cosa aveva visto, gli rispose che aveva visto la stessa donna che era nel quadro e lui pensò che fosse impazzita!

Ritornarono di sopra e cercarono in quel piano, stavolta Jorge vide la donna, chiamò Lisa dicendole che aveva ragione e decisero se l' avessero rivista di chiederle perchè faceva così. 
Lei rispose soltanto che la loro bisnonna le aveva fatto del male per vendetta. Intanto che erano lì, visitarono il castello, ma dalla luce fuori capirono che era ora di tornare a casa. 
Sorta la mattina, andarono dalla madre dicendo che non doveva vendere il castello, sua madre disse che potevano tenerlo solo se avessero trovato cento soldi entro il giorno seguente, che erano necessari per la loro casa; i ragazzi andarono nel castello e cercarono da tutte le parti, tranne che nel pozzo.
La donna disse di non aprire quel pozzo, perchè ci viveva un fantasma, di cui non si sapeva se fosse cattivo o buono. Il fantasma non può attraversare il pozzo, così i ragazzi non lo aprirono, ma chiesero ancora alla donna cosa ci faceva lì e lei disse che non aveva voglia di rispondere a questa domanda, soprattutto perchè la faceva diventare triste .
Ritornarono a casa distrutti ma c’era anche una bella  notizia: il castello si poteva tenere fino a lunedì.
Avevano ancora due giorni e inoltre la loro madre aveva avuto un aumento di 100 soldi, quindi potevano avere la casa! 
Di notte loro ritornarono da GIOVANNA, la loro amica fantasma .
Loro le chiesero un'ultima volta di raccontare la sua storia e stavolta gliela narrò: 
"Sono qui perchè io e il vostro bisnonno stavamo insieme da ragazzini e abbiamo avuto un figlio, lui mi ha lasciato prima di sapere che ero incinta e se ne è andato dalla mia migliore amica, cioè Maria. Dalla rabbia me ne andai a vivere lontano. Qui mio padre aveva trovato un lavoro, così ci venni anch'io. 
Maria, presa dalla gelosia, rapì mio figlio e lo uccise mettendolo da qualche parte nel cimitero, io andai a cercarlo e mi rinchiuse. Non mi dava da mangiare e quindi ben presto morii anch'io..."
"Ma allora può essere tuo figlio Andrea quello nascosto nel pozzo!" dissero i ragazzi.
Corsero subito, aprirono il pozzo e videro Andrea. Lui uscì e abbracciò sua madre.
Finalmente se ne andarono verso la luce e in fondo al pozzo c’erano mille soldi, così  Lisa e Jorge con la loro madre vendettero la casa e misero a nuovo il castello dove vissero sempre felici e contenti.

                                                     ARIANNA BOARON
  
                                        COPIATO DA MATTIA LOMBARDELLI

La vendetta

A New York, in centro città, vivevano due sorelle gemelle, Martina ed Elisa.
Le ragazze avevano 14 anni ed erano appena tornate da scuola, quando andarono a fare shopping.
Si divertirono tantissimo, però ad un certo punto videro un bellissimo paio di jeans chiari con i lustrini. Corsero subito a provarli, quando uscirono dal camerino si accorsero di aver scelto lo stesso paio di pantaloni, non era possibile! 
Elisa disse:’’ Tu come osi comprare il mio stesso paio di pantaloni!’’.
Martina replicò:’’Se sei invidiosa non è colpa mia, a me stanno bene quindi li compro!!!’’
Le due sorella andarono alla cassa senza degnarsi di uno sguardo, Ayman il cassiere fece lo sconto solo a Martina. Elisa si infuriò così tanto che quando tornarono a casa prese il coltello e la pugnalò.

Dopo aver compiuto l’omicidio Elisa si mise a urlare perchè era soddisfatta della sua azione!
Dopo solo ventiquattro ore Elisa era già sul giornale. Lei fu condannata a cinque anni di carcere minorile.
Passati gli anni Elisa uscì di prigione; era diventata una ragazza brava e si era pentita di quello che aveva fatto alla sua povera sorella. Nel frattempo la povera Martina si era abituata a trapassare i muri e a restare a digiuno perchè ogni cosa che mangiava cadeva per terra. 
Un giorno triste come tutti gli altri, andò nelle fogne e incontrò un fantasmino ricciolino, si presentarono, lui le chiese come si chiamava e lei rispose "Martina", lui disse che era un bel nome e si presentò dicendo che il suo nome era Emanuele.
I due diventarono subito amici e parlarono della propria morte; Martina disse che era stata accoltellata da quella stupida sorella. Invece Emanuele era stato vittima di bullismo da parte di Nelson e Tommaso, i suoi migliori amici, che dopo un litigio, lo avevano buttato giù da un ponte. Egli morì affogato. 

Allora Emanuele e Martina si misero d’accordo per un piano di vendetta contro i loro assassini. 
Per prima cosa andarono al cimitero e risvegliarono tutti i morti. 
Finita l'operazione andarono a cercare Elisa per compiere l’omicidio. Arrivati a scuola ipnotizzarono Lomba il bidello. Andarono ai bagni e la trovarono, per farle prendere un infarto spuntarono fuori dal water.
A Elisa si fermò il cuore... fuori uno!
Le due gemelle fecero pace e la nuova arrivata conobbe Emanuele. Dopo aver fatto conoscenza di come stavano le cose, Elisa aiuto’ i due nel loro piano malefico.
Risalirono in superficie e andarono a cercare Nelson e Tommaso. 
Nel percorso incontrarono il Fagno che li rese trasparenti più del solito. 
Dopo averlo ringraziato andarono dai macellai Nicholas e Asti e videro i due assassini che stavano comprando venti salsicce. Decisero di rubare un pollo e con questo soffocarli. Così fecero.
Il loro piano era concluso, quindi tornarono a scuola per festeggiare e trovarono la Gio’ e il Lomba morti per indigestione di focaccia, e i presidi Corra e Casotti morti d’infarto per l’inconveniente.
                          

Martina
Elisa
Emanuele

Un buon papà

La mia guida ideale è mio papà perchè mi dà degli ottimi consigli e mi può aiutare nelle occasioni più difficili. Lui è un uomo che detesta la confusione a parte se si tratta del calcio: la sua squadra del cuore è la Juventus, lui e specialmente mio fratello la guardano sempre.
Io e mio papà abbiamo un bellissimo rapporto e a differenza di mia mamma mi compra tutto quello che voglio, sempre che non sia troppo costoso… Lo convinco sempre e se non riesco basta fare una faccina triste e gli occhi dolci come facevo quando ero piccola, adesso sto lavorando ad un’altra faccina per avere un telefono nuovo a Natale!!!
Un’altra qualità che ha mio papà è che non si arrabbia mai quando prendo un brutto voto, la sua classica frase è: ”La prossima volta andrai meglio” o se no non dice niente e si limita soltanto a firmare il voto. Il bello è che poi alcuni voti brutti la mamma non li sa…
Quando non riesco a fare qualcosa di tipo tecnologico risolve tutto in tre secondi e mi aiuta sempre in matematica e geometria.
Grazie a lui ora riesco a fare molte più cose che prima non sapevo fare.
Da piccola mi ha insegnato ad andare in bicicletta e diventando più grande mi ha insegnato ad usare i “roller” dei pattini da strada. Raramente andiamo insieme a fare qualche giro, sempre per pochissimo tempo perchè mio papà non è mai a casa, infatti parte alle 07:00 di mattina e torna alle 19:30/20:00 di sera e per lo più è sempre stravolto!!
Spero che anche quando diventerò grande mi darà dei consigli utili. Gli voglio molto bene e anche lui a me!
Insomma il mio “Virgilio” è mio papà e non lo cambierei mai con nessuno, a parte con mia mamma e le mie amiche!!
                                                                     

                                                           Greta

Mio fratello Valerio

La mia guida ideale è mio fratello. Mio fratello si chiama Valerio e ha diciannove anni; è un gran brontolone però quando vuole sa essere molto bravo.
Io lo considero la mia guida ideale perché quando ho dei problemi mi aiuta sempre a superarli.
Perché ho scelto lui e non i miei genitori? La risposta è molto semplice e ovvia. Perché i genitori non riescono ad aiutarti più di tanto, invece il fratello ti capisce di più perché quello che stai vivendo lui, in un modo o nell’altro, lo ha vissuto prima di te.
Io con lui mi confido sempre perché so che non mi prende in giro e che mi darà consigli per fare la cosa giusta. Ecco perché ho scelto come guida ideale mio fratello.

Emanuele

La mamma è un mito!

Nella mia vita ci sono state molte persone che in un certo senso mi hanno fatto da guida, ma una soprattutto: mia mamma.
Lei per me è sempre un grande mito, perchè quando la vedo che cucina o che stira o che lava i pavimenti, mi metto nei suoi panni e mi dico: "Come farò ad essere come lei quando sarò grande?".
Ho anche capito che non è facile essere adulti e neanche fare la mamma, perchè secondo me, dal suo punto di vista, io spesso e volentieri la faccio arrabbiare e penso di avere ragione.
Ad esempio oggi, mentre scrivo queste parole, lei mi implora di fargliele leggere, ma io non voglio e lei allora si è arrabbiata... bè, questa volta non è colpa mia!

Martina

Il mio "Virgilio" è...

Penso che le mie guide siano i miei genitori, perchè sono le persone che mi conoscono meglio e mi vogliono bene.
Mi hanno insegnato tante cose, fin da quando sono nata e anche se a volte ci sono delle incomprensioni, avranno sempre da insegnarmi e insieme avremo da imparare, perchè è dai propri errori che si impara.
La mia guida ideale dovrebbe avere tanta pazienza e qualche volta ai miei genitori manca, cosa che succede anche a me. Penso sia normale perchè tutti hanno un limite, e questo è un bene, altrimenti il mondo sarebbe monotono e noioso.

Elisa 

Mio fratello Andrea

La guida ideale che io vorrei, ha un comportamento educato nei miei confronti, mi aiuta nei compiti e ad essere educata con gli altri.
Quando faccio degli sbagli, mi aiuta a riflettere sugli errori, mi perdona e mi dà la possibilità di sbagliare, e anche delle punizioni, quando è giusto.
La mia guida ideale è mio fratello Andrea.

Denny

Imparare a parare...

Il mio "VIRGILIO" è il preparatore dei portieri, colui che insegna ai portieri; è grazie a lui se adesso
sono un portiere abbastanza bravo. 
Lui si chiama Graziano, è molto simpatico e a volte un po' severo, è  alto (circa 15 centimetri più di me) e pelato. 
Lui a noi portieri dice sempre di essere "cattivi" sul pallone, per esempio quando usciamo dalla porta a prendere i palloni in alto o quando andiamo contro gli avversari; anche se ogni volta che esco dalla porta, gli avversari cercano di farmi pallonetto, sfruttando la mia altezza.

Nicholas

Mio fratello

Per me la mia guida è mio fratello perchè è stato lui a farmi capire cosa significasse il calcio ed è stato lui a farmi toccare il mio primo pallone a cinque anni.
Da quel punto andavamo tutti insieme all’oratorio a giocare a calcio.
Poi mi aiuta a crescere nella vita, a conoscere altre persone, a scuola oppure in alcune punizioni che avrei dovuto subire.
Lui è sempre di fianco a me per aiutarmi nel bene e nel male.    

YASSER OUBENALI  



Il mio idolo

Il mio idolo preferito lo scoprii all'età di 8 anni, cioè quando incominciai ad innamorarmi della tecnologia .
In quel periodo i miei genitori avevano un computer abbastanza penoso ma era utile per molte cose, una di queste era giocare e a me piaceva molto .
Io andavo molte volte su www.giochi.it ma senza sapere se era un sito pirata o meno!
Un giorno mentre ero su google che facevo una ricerca su un argomento per scuola scoprii su una pubblicità ( che era dovuta a quel sito dei giochi ) che era uscito il nuovo Mac book!
Io subito meravigliato dall’immagine del computer, in confronto a quello dei miei, incominciai a cercare su Internet il computer e le offerte.
Trovai un buon prezzo, ma comunque troppo elevato per quello che erano disposti a spendere i miei genitori. 
Mi informai allora da wikipedia per saperne di più per parlarne con loro.
Quello era un sito ben fornito con belle notizie che comprendevano l ‘argomento scelto .
Trovai un articolo su STEVE JOBS, era quello che ha creato l’Apple computer, poi passò al progetto macintosh : era proprio il computer che m'interessava.

Dopo quel giorno decisi di diventare un giorno come lui o altrimenti impegnarmi al massimo per avere quello che voglio, come ha fatto lui !
Tommaso

Guide ideali


Per me una guida ideale dovrebbe essere una persona sempre pronta ad aiutarmi quando ho bisogno, dovrebbe sapermi aiutare a prendere la decisione giusta quando sono indecisa, dovrebbe essere una persona che mi indirizzi nella strada giusta.
La mia guida ideale dovrebbe capirmi, farmi trovare a mio agio e dovrebbe darmi tutti i consigli necessari per andare avanti nel miglior modo.
Le persone che considero guide ideali sono i genitori e le amiche.
I genitori li considero guide ideali perchè hanno sempre saputo indicarmi la strada giusta; così le amiche, che considero indispensabili perchè nei momenti di difficoltà sono sempre pronte ad aiutarmi e a darmi consigli molto utili, per questo voglio molto bene a tutte quante.
Infatti, di solito, quando sono giù di morale per qualche motivo mi rivolgo sempre ad una delle mie amiche e lei riesce sempre a tirarmi su di morale facendomi pensare ad altre cose o dandomi un consiglio su come poter affrontare la questione.
Queste sono per me le persone che hanno queste caratteristiche.

Insomma, una guida ideale per me deve sapermi far dimenticare ogni tipo di problema, esserci sempre per me e farmi andare avanti nel meglio.

Sofia

Ispirazione

Per me una guida importante è mio padre perchè io in poche parole sono come lui da giovane e come mio nonno.
Mio padre mi aiuta sempre quando ho bisogno a scuola, nello sport, nella salute o in qualsiasi altra cosa.

Per me è una grande ispirazione anche perchè mi insegna come ci si comporta con le altre persone e con le fidanzate, dato che ne ha avute non poche!

Nelson

La mia guida

La mia guida ideale per me è il mio papà. Lui per me è molto esperto e affidabile e non mi farebbe mai rischiare niente. Inoltre mio padre, secondo me, è un esempio da seguire in: educazione, rispetto, bravura, responsabilità e divertimento.
Come a me, anche a lui piace il calcio e tifa Milan. Io e lui siamo andati a vedere due partite di serie A del Milan: una contro la Juventus e una contro l’Inter, tutte e due vinte 1-0.
Lui tiene molto alla mia educazione e che vada bene a scuola. Lui lavora tutta la settimana tranne la domenica pomeriggio e quando torna a casa di sera non è mai arrabbiato.
Con lui ho viaggiato molto e ho visto cose davvero belle, infatti sono stato a: Parigi, Barcellona, Madrid, Minorca, Maiorca,  Sharm El Sheik, Marsa Alam e in Madagascar.
Grazie a lui ho imparato cose nuove che mi sono servite nella vita. 
Quindi se dovessi scegliere una guida, sceglierei certamente lui!

Nicolò

Papà Giorgio

La mia guida ideale è mio papà GIORGIO, lui è una persona speciale come tutti i papà del mondo. Da me pretende tante cose: che sia bravo a scuola, che sia soprattutto educato con lui, la mia famiglia, amici e professori. Mi ha trasmesso la passione del calcio, infatti lui gioca ancora. La nostra squadra del cuore è il MILAN e quando ci sono le partite in televisione le guardiamo sempre insieme e facciamo un grande tifo, come se fossimo allo stadio.
Anche quando gioco io, se non lavora, è sempre presente e mi dà consigli per migliorare.
Mio papà è un grande lavoratore e si impegna al massimo.
Insomma: mio papà è il mio vero “Virgilio”!                                   

                                                                              
MATTIA LOMBARDELLI

L'esempio del papà

Fin da piccolo avevo tanti sogni nel cassetto che avrei voluto realizzare: mi sarebbe piaciuto fare il dottore oppure il poliziotto perchè a me piacevano le loro divise e le emozioni che questi mestieri possono dare. 
Poi col passare degli anni, fino ad oggi, le mie idee sono cambiate e ora mi piacerebbe intraprendere una carriera da geometra come il mio papa'.
Lui si impegna tanto nel suo lavoro che gli piace molto e tutto questo comporta tanta responsabilità e pazienza per far funzionare al meglio la sua azienda. Tutto questo mi insegna tante cose e fa di lui un grande esempio per me.
In tutti questi anni ho imparato tante cose da lui: l'educazione, il rispetto reciproco, l'aiuto che si può dare al prossimo e l'importanza della famiglia.
Mio papà cerca sempre di accontentarmi più che può, ad esempio mi porta a fare degli splendidi giri in mountain bike, mi fa partecipare a gare di go-Kart (uno sport per me fantastico) e  quando possibile mi compra giochi e cose che desidero avere. In compenso cerco di impegnarmi al meglio a scuola.
Questa estate, terminata la scuola, son voluto andare ad aiutarlo un po' nella sua azienda: facevo piccoli lavoretti adatti alle mie capacità e lui mi ha ricompensato con una “mancetta” con la quale mi sono comprato una bicicletta non troppo costosa.
Il mio papà è per me un vero esempio da seguire..... il mio “Virgilio” al quale voglio un mondo di bene!

PER ME LA MIA GUIDA IDEALE E' STATO  E SARA' SEMPRE MIO PAPA'.


Matteo                                                                                                        
                                                                                                                       GRAZIE DI TUTTO

 

Amiche

Il mio “Virgilio” è una persona che riesce sempre a farmi ridere in ogni momento, lei è un pò strana, vorrebbe persino avere sei dita in una mano e non sto scherzando, anche se non sarebbe una brutta idea...è una simpaticona sempre in cerca di nuove avventure, è un amica davvero speciale a cui voglio un sacco di bene.
Anche io sono molto strana, appunto è questo che ci rende così legate, ci capiamo con uno sguardo e siamo inseparabili, la considero come una sorella.
Non litighiamo mai e mi sorprende sempre, non riesco a non sorridere quando la vedo, so tutto su di lei e  le poche volte in cui posso uscire non può mancare. 

Se avessi la possibilità di avere vicino due persone che mi accompagnino alla porta successiva, sceglierei una seconda persona non meno importante: anche lei riesce a divertirmi sempre, abbiamo un legame pieno di affetto, non posso fare a meno di lei e le voglio un mondo di bene.
E' davvero speciale, importante, indispensabile! Non abbiamo mai litigato e spero che non capiti mai, mi ha sempre sostenuto e non posso fare altro che ringraziare loro: le mie migliori amiche!

SIETE LA MIA GIOIA CAROLA ed ELISA!

Lorenza Dordoni  

Nonna Ornella

La  linea guida, a cui faccio riferimento dopo i miei genitori, è senza’altro mia nonna Ornella: trascorro con lei tutti i miei pomeriggi.
La mia scelta dipende dal fatto che, oltre all’esperienza di una vita, è saggia e mi sa consigliare obiettivamente.
Soprattutto nei momenti di difficoltà, mi racconta di quando aveva la mia età, di come si comportava lei in determinate situazioni e delle conseguenze delle sue azioni.
Di recente ho litigato con mio fratello. Ero a casa insieme a due  amiche e lui, che non accettava di stare in cucina con mia mamma invece che con noi, mi faceva i dispetti: spegneva la luce della mia stanza, chiudeva la porta, lanciava pezzetti di carta…
L’irritazione era salita alle stelle!!! Ammetto di aver reagito molto male nei suoi confronti.
Poi mi è improvvisamente venuto in mente di quando mia nonna e suo fratello maggiore avevano avuto una visita da parte di amici di lui: mentre ascoltava della musica con loro lei, che era una “pestifera”, gliene aveva combinate di tutti i colori!!!
Lui non si arrabbiò, anzi. Le fece capire che quando si è più piccoli bisogna rispettare le esigenze dei più grandi e viceversa. La fece rimanere con loro ed il pomeriggio trascorse senza nessun problema!...e così decisi di fare la stessa cosa.
Riccardo restò con noi per tutto il tempo e ci fece anche divertire!!!

La saggezza delle parole di mia nonna mi fa riflettere: senza i suoi racconti, probabilmente reagirei alle situazioni con più impulsività. Lei invece mi fa sempre pensare che dietro ad ogni azione c’è sempre una reazione ed una conseguenza.

Gaia

Rebecca

Posso considerare una guida ideale mia sorella, perché senza di lei non sarei riuscita a fare tante cose.
Mia sorella sarebbe un buon esempio per me. Si chiama Rebecca e ha 19 anni. I nostri caratteri sono un pochino diversi, il suo è sicuramente più forte del mio, infatti da piccola era un vero maschiaccio, io sono un po’ più sensibile. Lei è sempre pronta a reagire se viene trattata male, e se non la si smette passa alle maniere forti. Per questa sua qualità, non viene mai maltrattata. 
Di viso dicono che siamo molto simili, ma a me non sembra. 
Io sono irascibile e Rebecca non ha molta pazienza, infatti quando cerca di spiegarmi qualcosa finiamo quasi sempre per litigare. 
Lei a scuola è brava, io un po’ meno. In tutti i tre anni delle medie ha preso solo un’insufficienza, mentre io ne prendo una al mese. Ha la patente; quando alla sera esce con gli amici non beve se deve guidare, ma non beve nemmeno se non deve guidare! E’ una brava persona. Adesso frequenta l’università di Modena, lì studia  lingue.

La considero la mia guida ideale perché da grande vorrei diventare come lei, infatti giorno per giorno cerco sempre di prendere i suoi lati positivi e trasferirli in me.

Carola

Virgilio...

Il mio "Virgilio ideale” deve avere varie caratteristiche: prima di tutto deve essere intelligente e simpatico, uno tosto che sappia risolvere ogni tipo di problema al volo, fisicamente alto, un pò robusto e muscoloso, gentile con il prossimo, con tanta pazienza e umiltà.
Per gentile e simpatico intendo una persona che non litiga mai con nessuno, uno tosto che sappia risolvere i problemi al volo serve per quando sono in difficoltà, robusto e muscoloso per difendermi quando sono in pericolo infine gentile con il prossimo, con tanta pazienza e umiltà per aiutare la mia crescita.

ECCO IL MIO VIRGILIO!!!

Brian A.